STEAM – Ago e filo

STEM è l’acronimo inglese che si riferisce alle discipline scientifiche: Science, Technology, Engineering, Mathematics.
Quando si parla di STEM, però, non ci si riferisce alle singole aree tematiche, ma piuttosto a un sistema integrato di conoscenze scientifiche da collocare in un nuovo paradigma.
Le STEM, infatti, sono la chiave di un sistema educativo che guarda avanti, orientato a crescere, formare e preparare individui capaci di gestire un futuro sconosciuto e incerto.
Alla base delle STEM c’è la ricerca, la curiosità, la voglia di scoprire e creare cose nuove, ma anche la passione e l’uso della regola come cammino per poter tracciare strade ancora inesplorate. 
Negli ultimi anni al tradizionale acronimo STEM si è aggiunta la A di Arts, passando da STEM a STEAM.
Aggiungere l’arte alle discipline del nucleo scientifico vuol dire soprattutto adottare un approccio interdisciplinare.


In fondo se pensiamo a grandi geni come Leonardo da Vinci o Michelangelo abbiamo difficoltà a separare lo scienziato dall’artista.
Nell’approccio STEAM gli studenti sono incoraggiati ad assumere un atteggiamento sperimentale, ricorrendo all’immaginazione e alla creatività per fare nuovi collegamenti fra le idee. 

IMMAGINA – quello che vuoi fare
CREA – progetta sulla base delle tue idee
GIOCA – con la tua creazione
CONDIVIDI – le idee e le tue creazioni con gli altri
RIFLETTI – sull’esperienza fatta

Una delle attività che meglio concilia gli aspetti scientifici con quelli artistici e creativi è il tinkering.
All’interno possiamo esplorare tantissime possibilità, anche un’arte dimenticata come il cucito.

Anni fa ho avuto l’onore di partecipare ad un Comenius di Job Shadowing in una scuola Finlandese…sperduta nel Nord! Job shadowing è l’arte di osservare e apprendere.

Per 10 giorni sono stata ospite della Tervajoki Koulu School. Ogni ora in una classe diversa, dentro e fuori dalla scuola, come si usa davvero in Finlandia anche se ci sono MENO 25 gradi!
Fra le tante cose osservate ecco qui un esempio che poi ho portato e messo in pratica in Italia.

LABORATORIO DI CUCITO
Ripetere la sessa azione in sequenza, contare, rispettare la regola


CUCIRE SU CARTONCINO
Preparare i materiali
Fare piccoli buchi distanziati per “scrivere” con l’ago la propria lettera iniziale
Infilare l’ago
Entrare e uscire dai buchetti sempre allo stesso modo



PUNTO CROCE SU STOFFA FACILITATA

ATTACCARE UN BOTTONE

DOCUMENTARE E CONDIVIDERE
Realizzare un Lapbook bilingue

Dal cucito ai circuiti elettrici

Primo: far conoscere bene lo strumento che si usa in modo che l’uso sia appropriato e che ogni possibilità strumentale sia nota.
Secondo: far capire la tecnica più giusta per quello strumento.
Terzo: lasciare che ognuno scelga e decida che cosa fare con ciò che ha imparato.
Quarto: analizzare e discutere assieme i risultati dei lavori, non per decidere chi è il più bravo ma per dare ragione ad ognuno secondo il lavoro fatto.
Quinto: provocare e coordinare il lavoro di gruppo per uno scopo spettacolare.
Sesto: distruggere tutto e rifare per aggiornare continuamente e per non mitizzare il lavoro.”

B. Munari, Fantasia

Esempi dal web – Weturtle

Il concetto di base è quello di far riflettere sul concetto di circuito semplice: partendo da semplici led, l’attività si snoda per individuarne campi di utilizzo.

Contenuti Specifici

  • Elettricità e circuiti: concetti base

Competenze

Iniziativa e intenzionalità

  • fissare i propri obiettivi
  • chiedere e rispondere al feedback
  • persistenza per raggiungere gli obiettivi

Abilità sociali

  • richiesta o offerta di aiuto per risolvere i problemi
  • ispirare o essere ispirati da nuove idee o approcci
  • effettuare collegamenti al lavoro degli altri

Sviluppo della comprensione

  • offrire spiegazioni per una strategia, uno strumento o un risultato
  • applicare le conoscenze
  • sforzarsi di capire

STRUMENTI

  • Led (ad esempio questi)
  • Pile del tipo CR2032
  • Nastro isolante
  • Pannolenci o altro tipo di stoffa, ago e filo.
  • Materiale di facile consumo e di recupero.

L’attività è essenzialmente divisa in due fasi distinte:
1. le caratteristiche di un circuito semplice
2. l’applicazione creativa del circuito realizzato

Dall’analisi delle caratteristiche di un circuito (chiuso/aperto) si passa all’osservazione di un LED.
Il LED è un diodo, un elemento (usato in elettronica) che permette il passaggio di corrente che va in una direzione e blocca totalmente la corrente che scorre nella direzione inversa. Il nome “di-odo” deriva dal fatto che il componente ha 2 elettrodi (i due fili che escono dalla testa del diodo).
Uilizzando il led a stretto contatto con la pila occorre risolvere un problema: il led chiude il circuito e rimane acceso.
Occorre pertanto creare una sorta di interruttore che determini il contatto tra pila e led.
La soluzione è nel nastro isolante.
Se ne posiziona una parte in un lato della pila bloccando uno dei due diodi all’interno, quindi si blocca completamente il led lasciando l’altro diode all’esterno. Lo spessore del nastro isolante è tale da impedire il contatto tra pila e led, ma nello stesso tempo è sufficiente da permettere di chiiudere il circuito con una leggera pressione.
Una volta realizzato un led con “interruttore” si può passare alla fase creativa in cui se ne individua le possibilità di utilizzo.
Con stoffa e/o materiale di recupero è possibile realizzare spille, collane, biglietti di auguri e quanto altro può suggerire la creatività.